Un Pilota, un’Idea, una Leggenda: la storia della Ferraguar
Fonte articolo: www.fuoritraiettoria.com
Clemente Biondetti, nato il 18 novembre 1898 a Buddusò, Sardegna, è stato un pilota automobilistico italiano noto per le sue eccezionali capacità nelle corse su strada. Nel corso della sua carriera, ha ottenuto quattro vittorie alla Mille Miglia (1938, 1947, 1948 e 1949) e due alla Targa Florio (1948 e 1949), affermandosi come uno dei migliori stradisti del suo tempo.
Nel 1950, sentendosi sottovalutato dalle case automobilistiche italiane, Biondetti decise di collaborare con la Jaguar. L’ingegnere “Lofty” England lo ingaggiò per guidare la nuova Jaguar XK 120 OTS nelle competizioni su strada, tra cui la Targa Florio e la Mille Miglia. Nonostante l’età avanzata, Biondetti dimostrò ancora una volta le sue abilità, ma fu spesso ostacolato da problemi tecnici alle vetture inglesi.

Determinato a competere ai massimi livelli, Biondetti ottenne dalla Jaguar un motore da competizione che installò su un telaio Ferrari 166 S, creando un’auto ibrida soprannominata “Ferraguar”. Con questa vettura, partecipò al Gran Premio d’Italia del 1950, l’ultima gara del primo Campionato del Mondo di Formula 1.
Durante le qualifiche a Monza, Biondetti si classificò venticinquesimo, a 32 secondi dal poleman Juan Manuel Fangio. In gara, riuscì a risalire fino alla diciassettesima posizione prima di ritirarsi al diciassettesimo giro a causa di un guasto al motore.

Successivamente, Biondetti continuò a utilizzare la sua Jaguar Special in diverse competizioni, ottenendo una vittoria alla Firenze-Fiesole nel 1951.
Tornò a collaborare con Ferrari nel 1952, partecipando a due edizioni della Mille Miglia senza successo. Nel 1954, fu costretto a ritirarsi dalle corse a causa di un cancro alla gola, che lo portò alla morte il 24 febbraio 1955 a Firenze
Clemente Biondetti rimane una figura emblematica nel panorama automobilistico italiano, ricordato non solo per i suoi successi nelle corse su strada, ma anche per la sua ingegnosità nel combinare elementi di diverse case automobilistiche per competere ai massimi livelli.
La sua “Ferraguar” rappresenta un esempio unico di fusione tra il telaio Ferrari e il motore Jaguar, sottolineando la sua determinazione e creatività nel mondo delle corse.

